“Passata Siena, passato il ponte d'Arbia è lei, terra di luce che sempre, anche lontano, inseparabilmente mi accompagna.” Così il poeta Mario Luzi descrive le Crete Senesi, uno dei paesaggi più suggestivi d’Italia, fatto di biancane, calanchi e orizzonti lunari che solo il cuore della Toscana sa regalare.
È in questo contesto, ad Asciano, che Rubinetterie Treemme affonda le proprie radici.
Territorio e identità
In un mondo sempre più globalizzato, Rubinetterie Treemme ha scelto consapevolmente di restare, valorizzando il legame profondo con il proprio territorio. L'azienda crede fermamente che non delocalizzare significhi preservare la qualità produttiva d’eccellenza e soprattutto un tessuto sociale e culturale unico. Nasce così il concetto di “Made in Asciano”, ben oltre il tradizionale Made in Italy: una filosofia che si traduce nella produzione interna, nella selezione diretta dei fornitori e nel continuo investimento sulla propria sede produttiva.
L’industria che rimane artigianale
Rubinetterie Treemme è una realtà industriale proiettata nel futuro. L'introduzione di impianti di verniciatura automatizzata, magazzini verticali interconnessi, torni automatizzati attivi 24 ore e la digitalizzazione dei processi con strumenti avanzati, testimoniano un'evoluzione coerente e ambiziosa.
Ma accanto alla tecnologia resta vivo il saper fare artigiano: ogni lavorazione è curata da personale altamente qualificato, con un approccio sartoriale. L’investimento in formazione è parte integrante di questa visione: un ponte tra tradizione e innovazione.
Collaborazioni con il mondo accademico
Questo legame con il territorio si esprime anche nella volontà di creare connessioni virtuose con chi lo studia e lo progetta: Istituti e Università di Design e Architettura.
Rubinetterie Treemme collabora attivamente con atenei italiani, mettendo a disposizione know-how tecnico, esperienze progettuali e strumenti digitali per alimentare il dialogo tra impresa e cultura del progetto.
L’obiettivo? Formare i professionisti del domani, disegnano insieme nuovi scenari di sostenibilità, estetica e innovazione.